Forse è banale, ma è proprio da qui che inizio a scrivere: si sta generalmente meglio nella stagione primaverile/estiva. Si trascorre con maggiore facilità e frequenza, più tempo all’aperto e si assorbe più luce solare, a contatto con elementi naturali, (alberi, piante, mare, ruscelli, rocce, ecc).
E la DMT, lo Yoga, il movimento umano?
Queste pratiche includono una visione dell’essere umano quale elemento della Natura. La sostanza di cui siamo fatti ha una vibrazione, una vibrazione data da una carica elettrica.
La carica elettrica è una grandezza fisica scalare, dotata di segno, che indica la proprietà della materia. La carica elettrica è portata da minuscoli corpi, detti elettroni; queste particelle, assieme a protoni /anch’essi carichi) e neutroni (privi di carica elettrica), costituiscono gli atomi, di cui sono composti tutti i corpi.
Anche gli elementi più concreti e catalogati come inanimati, hanno una carica elettrica.
L’esistenza dei fenomeni elettrici era nota sin dall’antichità. Probabilmente il primo scienziato che se ne occupò fu Talete di Mileto, nel settimo secolo avanti Cristo, che
studiò alcune proprietà dell’ambra, che in Greco Antico, si dice proprio elektron, da cui il nome elettricità.
La vibrazione è data proprio dall’interazione fra gli elementi che compongono quella
materia: corpi elettricamente carichi interagiscono tra loro, attraendosi o respingendosi a seconda dei segni delle cariche elettriche che posseggono : cariche di
segno concorde si respingono, mentre cariche di segno opposto si attraggono
Quindi, anche un “muro” fatto di blocchi di cemento allineati ha una vibrazione, data dalla
reazione elettrostatica, come anche un muro fatto di alberi allineati, o un muro di elefanti allineati. Sempre muri, ma con frequenze vibratorie diverse.
Il nostro corpo umano ha una gamma complessiva di frequenze compresa fra i 62 e i 68
Hz, indipendentemente dal rapporto massa/altezza. La conduzione elettrica consente il movimento delle particelle elettricamente cariche all’interno del corpo e quel flusso, quella vibrazione, produce la nostra forza vitale.
Ma come si traduce tutto ciò in termini di esperienza psicofisica, se danziamo, ci
muoviamo consapevolmente, meditiamo, creiamo forme e bellezza muovendoci, coi
materiali, con la nostra forza creativa, in una sala/studio o in un bosco, una spiaggia? E se non ho al momento un bosco o una spiaggia, come posso evocare quella esperienza e
provocare quindi una specifica vibrazione che esercita sul mio un effetto benefico sul
sistema mente/corpo?
Quando proviamo dolore per uno stato infiammatorio, il nostro corpo perde elettricità, le
più moderne forme di fisioterapia utilizzano macchinari che attraverso vibrazioni elettriche
“ricordano” ai tessuti come riorganizzarsi per ristabilire lo stato di salute.
(http://www.aifimm.it/) . Quando un’onda di tristezza ci attraversa e permane troppo a
lungo, senza fluire e trasformarsi, come è nella natura degli stati emotivi, le nostre
vibrazioni cambiano, l’effetto psicofisico è evidente. Perdiamo energia, letteralmente: il
nostro equilibrio bio-elettrico si riduce.
Quindi ristabilire la nostra “giusta vibrazione” ci permette di vivere bene e meglio,
sicuramente senza dolore fisico che, come tutti abbiamo potuto sperimentare, è qualcosa
che condiziona totalmente la nostra vita.
Dall’antica tradizione giapponese, (Shinrin-Yoku), gli studi condotti a partire dagli anni 80,
sullo straordinario effetto di questa pratica, si è diffuso, anche nel nostro paese, il Forest
Bathing, letteralmente, Bagno di Foresta: un’esperienza immersiva e contemplativa in
cui, attraverso sostanze presenti nella biochimica delle piante, unito a pratiche meditative,
ci si rigenera e trasforma positivamente.
Il corpo è portatore di ancora molti segreti che prendono vita grazie ai processi creativi e
artistici. Il nostro cervello, attraverso i sensi, inclusa la mente, può produrre sostanze come
quelle che si producono grazie al contatto con elementi naturali.
Questa affermazione è semplicemente frutto della mia esperienza, sia personale che
professionale, nell’avere condotto individualmente e in gruppo, persone di diversa età e
con diverse storie, in pratiche di DMT, Movimento creativo, Yoga e meditazione, sia in
contesti naturali che urbanizzati.
L’integrazione di spirito e corpo è particolarmente evidente nel processo creativo. L’artista
ritrova sotto il sapere oggettivo e verbale una realtà più profonda fatta di sensazioni,
vissuti, immagini, emozioni, tremori; ritrova prima di tutto il contatto col proprio corpo. È
attraverso il vissuto corporeo che noi possiamo interrogare noi stessi. Qui le sensazioni
corporee stanno al centro dell’attenzione, e il corpo non sta in secondo piano, ma è il
luogo dove le immagini, i ricordi, i desideri, le emozioni, le parole, “prendono corpo”. Il
corpo è fonte di esperienza e conoscenza. L’ascolto delle proprie sensazioni è esperienza
che conduce ad una maggiore consapevolezza della vasta gamma di vissuti che
emergono alla nostra attenzione.
Questo aspetto della DMT, del Movimento Consapevole, della Danza spontanea e
autentica, ci porta a un riequilibio nel nostro rapporto con la Terra, intesa come pianeta del
Cosmo che ci ospita e ci sostiene. Tale ricongiungimento si basa sul rispetto e la cura:
curare il nostro sistema corpo/mente/cuore, è la via al ritrovare il nostro posto nel creato:
come comunità sensibile che include ogni forma di vita che si manifesta. Solo quando
ritroveremo questa appartenenza, ritroveremo la nostra armonia interiore.
La Fisica, parla chiaramente della creatività materiale della nostra immaginazione. Non è il
semplice penso positivo: La nostra vita è la manifestazione fisica dei pensieri che abbiamo
in testa. La fisica quantistica afferma che non può esserci un universo senza che la nostra
mente lo penetri. La mente dà forma a quello che viene percepito. Ed è scientificamente
dimostrato che un pensiero positivo è centinaia di volte più benefico e potente di un
pensiero negativo. C’è inoltre sempre un distacco temporale; i pensieri cioè non si
realizzano subito, e questo distacco consente di riconsiderare, di pensare a ciò che si
vuole.
E’ importante immaginare e visualizzare. Sono stati attaccati dei sofisticati sensori a degli
atleti e, con la sola mente, si sono visti scattare gli stessi muscoli come se la gara e la
corsa fossero in corso, non solo visualizzate nella loro mente. La mente cioè non distingue
se lo si fa davvero o se è solo un esercizio mentale, e se sei stato in gara con la mente ci
andrai anche con il corpo. Quando visualizzi e hai in mente qualcosa, bisogna soffermarsi
sempre e soltanto sul risultato finale. È il sentimento che crea l’attrazione, non solo
l’immagine o il pensiero. “Imagination is everything. It’s the preview of life’s coming
attractions”, diceva Albert Einstein (l’immaginazione è tutto. È l’anteprima delle future
attrazioni della vita). In realtà qualunque cosa la mente concepisca ed immagini, la si può
raggiungere.
Il nostro corpo è il prodotto dei nostri pensieri. La medicina ha iniziato a capire il grado in
cui la natura dei pensieri e delle emozioni determina la sostanza fisica, la struttura e la
funzione del nostro corpo. Le terapie che utilizzano l’effetto placebo – uno zuccherino al
posto della medicina vera – lo dimostrano.
Quando si mette dello stress sulla catena, sul nostro sistema, inevitabilmente uno degli
anelli si spezzerà. Il nostro corpo, tramite le malattie, ci dà un feedback per farci sapere
che siamo sbilanciati. Noi organismi viventi siamo dotati del potere di autoguarigione: si
pensi alle ferite che il nostro corpo autonomamente rimargina, o alle infezioni dei batteri
che vengono “resettate” dal nostro corpo. La malattia non può vivere in un corpo che sia
emotivamente in salute, che stia e si senta bene. Questo perché il nostro corpo si libera di
milioni di cellule ogni secondo creando milioni di cellule nuove. Ogni giorno, letteralmente,
parti del nostro corpo vengono sostituite; per alcune altre parti ci vuole qualche mese o un
paio di anni. In una manciata di anni – pochi – noi abbiamo nella nostra vita un corpo
nuovo di zecca.
Ecco perché, alcune pratiche, come la DMT, che permettono a corpo, mente, cuore e
spirito di fluire insieme, sono in grado di attivare processi immaginativi e ri-creativi: ri-
creare la medesima condizione di carica energetica che il nostro corpo vive un luogo
naturale, carico di ioni, di ricreare quella carica vibratoria che ristabilisce il nostro flusso
vitale.
Quando si approccia a un’esperienza come la DMT, si cerca un cambiamento, una
rinascita, il potere ricordare come è tornare a entusiasmarci nello scoprire nuove visioni,
dentro noi stessi e nel mondo fuori. Attraverso gli strumenti della DMT